Foto sfuocata o effetto bokeh?

Foto sfuocata o effetto bokeh?

Oggi volevo affrontare con voi questo dilemma per spiegare cosa c’è “dietro” a una foto che solo apparentemente sembra solo “sfuocata“.

La stragrande maggioranza di chi preme il pulsante scatta ha nell’immaginario la foto con tutti i particolari, dal soggetto allo sfondo, perfettamente a fuoco, vero?
Infatti l’utilizzo dell’onnipresente apparecchio fotografico smartphone o l’utilizzo di ottiche più economiche, meno luminose e con minore apertura del diaframma, tende ad appiattire l’immagine, riducendo lo sfuocato.
Per la maggior parte dei creatori d’immagini quindi è questo lo standard di fotografia ideale.

Ma andiamo oltre. Sapete cos’è il bokeh?

Bokeh è un termine giapponese che significa “fuori fuoco, sfocato” ed è un’espressione che in fotografia si utilizza per individuare la qualità di sfocatura di un obiettivo; per estensione con effetto bokeh si intende una particolare tecnica di sfocatura delle immagini dal grande impatto visivo.
Ma a cosa serve l’effetto sfocato in una fotografia? Come scritto poco sopra solitamente le sfocature sono poco gradevoli e indice di una foto mal riuscita.
Bene l’effetto bokeh non è uno “sfocato” casuale o accidentale, ma è studiato e voluto per creare volutamente dei contrasti come un soggetto in primo piano ben definito da far esaltare contro uno sfondo sfocato (blurred background).
Lo scopo dell’effetto sfocato ricercato è proprio quello di esaltare il soggetto in primo piano rispetto ad altri elementi di contorno.

E perché utilizzare il fuori fuoco?

L’impiego dell’effetto bokeh in fotografia serve principalmente a:

  • Esaltare il soggetto principale e nascondere uno sfondo di scarso interesse;
  • Indirizzare lo sguardo di chi osserva la foto sul punto di interesse;
  • Creare un effetto magico e romantico.


Scatto realizzato con Canon EOS R5 e obiettivo Sigma Art 50mm-F/1.4 a 1/160 sec, F1.4 e ISO 125


Il bokeh isola il soggetto principale della foto dall’ambiente circostante; anche se lo sfondo stesso può essere interessante, se lo scopo è valorizzare il primo piano, la sfocatura aiuta a isolare ed evidenziare proprio il primo piano e l’uso dell’obiettivo bokeh è ideale per catturare anche particolari riflessi, un altro obiettivo darebbe riflessi ed effetti diversi.
Oppure a volte, è “necessario” nascondere uno sfondo poco gradevole o che non aggiunge nulla a commento della situazione in cui si colloca il soggetto principale e, in questi casi, la sfocatura circostante è lo stratagemma ideale per nascondere o distrarre lo spettatore.
Allo stesso modo, lo sguardo dell’osservatore può essere guidato verso l’oggetto di interesse e in questo caso, la sfocatura viene in aiuto per sottolineare – anche sullo stesso piano – solo ciò che si vuole evidenziare, limitando la profondità di campo.

L’effetto fuori fuoco, però, non necessariamente serve per togliere elementi all’occhio dell’osservatore, ma spesso può valorizzare l’immagine e creare una sorta di “magia”.
L’effetto magico della sfocatura la ritroviamo nelle foto tutte sfocate soprattutto notturne con giochi di luci ed effetti “fantasma” interessanti, oppure quando le luci stesse creano atmosfere sognanti o, infine, quando è lo sfondo sfocato il centro stesso dell’immagine.

Ecco spiegato il motivo di questo particolare effetto che trova maggior utilizzo proprio nella fotografia di matrimonio, ritratto, servizi fotografici di famiglia, fashion e still life.

Nel prossimo articolo tecnico del blog spiegherò il mio corredo fotografico e perchè ho scelto di utilizzare determinati corpi macchina e obiettivi come attrezzatura principale.
Un indizio? Il bokeh c’entra eccome!

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